Belgian Congo

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Congo belga (in francese Congo belge, in olandese Belgisch-Congo, in tedesco Belgisch-Kongo) era la denominazione formalmente assunta dall'attuale Repubblica Democratica del Congo nel periodo compreso tra la rinuncia da parte del re Leopoldo II del Belgio al controllo personale dei territori della colonia (considerati proprietà della Corona) a favore del Belgio (15 novembre 1908) e l'indipendenza della colonia, raggiunta il 30 giugno 1960.

Nella memoria collettiva anche molti anni dopo l'indipendenza spesso ci si riferiva (ed ancor oggi capita) all'attuale Repubblica Democratica del Congo con il nome storico di Congo belga.

L'annessione dello Stato Libero del Congo al Belgio sotto la denominazione di Congo belga fu decisa nel 1908 dal Parlamento belga.

Durante la prima guerra mondiale le truppe congolesi combatterono con gli Alleati in Africa, conquistando una parte del Tanganica e la colonia tedesca del Ruanda-Urundi, che la Società delle Nazioni affidò in mandato al Belgio nel 1919 e che venne da questi annessa al Congo belga.

Nel corso della seconda guerra mondiale venne potenziata l'attività industriale ed estrattiva, soprattutto dell'uranio, estratto massicciamente dalla miniera di Shinkolobwe (uranio congolese sarebbe stato utilizzato per la realizzazione delle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki). Nel corso dell'esperienza bellica il paese venne a contatto con le istanze nazionaliste portate avanti dalle popolazioni delle limitrofe colonie francesi che si trovavano come il Congo in una situazione di indipendenza di fatto dalla madrepatria, occupata dalla Germania. Ciò determinò la comparsa di movimenti indipendentisti che in un primo momento il Belgio tentò di contenere, cercando di evitare attriti mediante la concessione di alcune riforme, in particolare nel settore agricolo e dell'educazione. Ciò comportò l'emancipazione di una fascia ristretta della popolazione, una sorta di aristocrazia nera operante in mediazione con l'autorità belga, fortemente permeata della cultura occidentale e detentrice di alcuni, limitati diritti politici (i cosiddetti evolués, "evoluti"). Nel 1955, di fronte alla crescita delle rivendicazioni indipendentiste, Baldovino I lanciò la proposta di una comunità belga-congolese.

L'8 dicembre del 1957 la popolazione nera partecipò per la prima volta all'elezione dei consigli cittadini e i suoi rappresentanti ottennero la maggioranza dei seggi. Dopo gli scontri che ebbero luogo a Léopoldville (l'attuale Kinshasa) nel 1959, in seguito a una manifestazione nazionalista, il governo belga e rappresentanti congolesi si incontrarono a Bruxelles per stabilire le modalità e le tempistiche della concessione dell'indipendenza. Tuttavia, tra i leader politici congolesi non vi era identità di vedute: mentre il Movimento nazionale congolese di Patrice Lumumba sosteneva la costituzione di uno stato unitario, al di là delle differenze etniche e regionali, l'Abako (l'Associazione dei bakongo) e il Conakat (la Confederazione delle associazioni katanghesi) sostenevano la creazione di una confederazione.

Le elezioni generali del maggio 1960 diedero la maggioranza al Movimento nazionale congolese; Lumumba assunse la guida del governo (assumendo la carica di Primo Ministro), cedendo la presidenza al leader dell'Abako Joseph Kasa-Vubu. La Repubblica indipendente del Congo fu proclamata il 30 giugno del 1960. (fonte Wikipedia)


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